
Il Coronavirus e la sua origine
Corona virus e la sua origine
I coronavirus sono virus a RNA che, nell’essere umano, causano infezioni respiratorie lievi, nella maggior parte dei casi, e gravi, solo raramente. Quando infettano l’essere umano, i coronavirus causano solitamente sintomi come: naso che cola, mal di gola, tosse, cefalea e febbre. Purtroppo on esistono terapie specifiche contro i coronavirus e purtroppo nemmeno un vaccino.
Questi, assieme ai rhinovirus, ed altri i coronavirus rientrano tra i principali agenti scatenanti il raffreddore e solitamente sono sono virus che normalmente circolano tra gli animali. Alcuni di loro, tuttavia, hanno la capacità di infettare anche l’essere umano, il che li rende naturalmente oggetto di studi scientifici.
I coronavirus devono il loro nome al fatto che, al microscopio elettronico, si presentano come una sorta di bulbo frangiato, che ricorda molto una corona regale. Il termine “coronavirus” è frutto dell’unione della parola latina “corona” – che in italiano vuol dire “corona” o “alone” – e della parola virus. Nell’ultimo ventennio i coronavirus si sono imposti alle attenzioni del mondo per tre motivi: l’epidemia di SARS, tra il 2002 e il 2003, l’epidemia di MERS, tra il 2012 e il 2013, e la recente epidemia di SARS-CoV-2, iniziata a fine dicembre 2019.
Ma come è nata l’emergenza che ci ha colpito oggi?
Il 31 dicembre 2019, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riceveva la notizia che, in Cina, nella città di Wuhan, diverse persone si erano ammalate di un’infezione respiratoria grave, della quale non si conosceva l’agente infettivo responsabile, capace di causare anche una forma di polmonite mortale. Pochi giorni dopo le autorità cinesi annunciavano che l’infezione respiratoria era effettivamente una nuova malattia infettiva e che a causarla era stato un coronavirus con il quale l’essere umano non era mai entrato a contatto prima di allora.Nel mese di gennaio 2020, COVID-19 si è era diffusa in tutte le principali città della Cina e registrava alcuni casi anche in altri paesi. Il giorno 26 gennaio 2020, i casi confermati di COVID-19 nel Mondo erano poco più di 2.000 (la maggior parte in Cina) e i decessi 56. Dopo un mese, quindi approssimativamente febbraio, COVID-19 si è diffusa, al di fuori della Cina, in altri 27 Paesi del Mondo, registrando 77.794 contagi confermati.
I primi casi nel nostro Paese risalgono al 30 di gennaio 2020 a Roma: si tratta di una coppia di turisti cinesi che si era spostata da poco dalla Cina. Pochi giorni dopo (6 febbraio) arriva la conferma di un terzo caso: è un ricercatore italiano di 29 anni rientrato da poco da Wuhan (città in cui lavorava). Dopo più di 3 settimane senza la conferma di nuovi contagi, il 21 febbraio un uomo di 38 anni residente dalle parti di Lodi risulta positivo al test per la COVID-19: si tratta del primo caso di persona che ha contratto l’infezione nel nostro Paese; nonostante le varie indagini, non è chiaro chi sia stato a contagiarlo. Nello stesso giorno, risultano positivi al test per la COVID-19 anche due anziani residenti in provincia di Padova, sui Colli Euganei. Immediatamente dopo la conferma di questi nuovi casi di COVID-19, il Ministero della Salute italiano ha messo in moto tutte le misure di prevenzione e contenimento dell’infezione, al fine di evitare la diffusione. Stando al numero di decessi rispetto ai casi di contagio confermati, l’OMS ritiene che il virus della COVID-19 abbia un tasso di mortalità medio pari al 2,3% (va aumentando con l’età).
Per prevenzione bisogna cercare di rimanere a casa fino al termine dell’infezione, evitare il contatto con le altre persone, coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto a ogni starnuto o colpo di tosse, avere cura di disinfettare gli oggetti e le superfici più toccate e alla portata di tutti sono i principali accorgimenti che una persona con un’infezione da coronavirus deve seguire, per evitare di contaminare qualcun altro.
Ricordarsi sempre che il numero nazionale per emergenza corona virus è 1500. Inoltre per qualsiasi tipo di assistenza medica, si possono chiamare gli infermieri di serviamo direttamente a domicilio, senza dover esporsi e recarsi nelle strutture ospedaliere. Basta andare sul sito www.serviamo.com e registrare la prenotazione.
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